Blatten, il giorno dopo.
Keystone / Jean-Christophe Bott
Dopo il crollo del ghiacciaio che mercoledì ha distrutto gran parte del villaggio vallesano di Blatten, l’attenzione si concentra ora sul lago formatosi dietro ai detriti accumulatisi, che continua a ingrandirsi di ora in ora. I soccorritori sono ancora alla ricerca di una persona dispersa.
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Keystone-ATS/mar
Le scosse provocate dal crollo del ghiacciaio del Birch, nella Lötschental (Vallese), mercoledì pomeriggio, sono state talmente forti da essere rilevate da tutte le stazioni sismiche del Paese. Secondo il Servizio sismico del Politecnico federale di Zurigo, si tratta del più grande movimento di massa mai registrato. Il sisma ha raggiunto una magnitudo di 3.1.
La principale preoccupazione delle autorità riguarda ora il fiume Lonza e il ruscello Gisentella. Il lago artificiale formatosi dopo il crollo cresce rapidamente. L’acqua sale di circa 80 centimetri all’ora, stando a quanto è stato spiegato giovedì in una conferenza stampa.
Le case che erano state risparmiate dalla frana sono state sommerse dal lago che si è formato.
Keystone / Jean-Christophe Bott
Il fiume Lonza potrebbe superare il cono di detriti già nella notte tra giovedì e venerdì. Nel peggiore dei casi, potrebbero innescarsi colate detritiche.
“Oggi cercheremo di valutarne le dimensioni”, ha aggiunto Jacquod. “Esiste un forte rischio di sbarramento, che potrebbe causare l’allagamento della valle sottostante”.
Prima e dopo il crollo del ghiacciaio.
Keystone-SDA
Per ridurre al minimo l’impatto di un eventuale straripamento, le autorità hanno deciso di ampliare la zona di protezione della diga di Ferden, che ha una capacità di 900’000 metri cubi.
L’area coperta dall’acqua sta aumentando, ma attualmente sembra improbabile che l’onda di piena superi il bacino di Ferden, situato due chilometri a valle della frana. Si presume che questo bacino sia in grado di svolgere la sua funzione protettiva se l’acqua dovesse tracimare.
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L’esercito si prepara
Sul posto è pronto a intervenire l’esercito. Da ieri, mercoledì, si stanno preparando pompe idrovore, escavatori e altre attrezzature pesanti per i lavori di sgombero, nonché materiale per l’illuminazione.
Anche l’aviazione è pronta a trasportare materiale o personale in caso di necessità. L’esercito è pronto a dispiegare rapidamente le sue forze secondo le istruzioni delle autorità civili non appena la situazione lo consentirà e saranno assegnati i compiti appropriati.
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Una persona dispersa
Nel frattempo, per precauzione, 16 persone hanno dovuto lasciare i villaggi di Kippel e Wiler, situati a valle. Già il 19 maggio, l’intera popolazione di Blatten – circa 300 persone – era stata evacuata.
Il villaggio vallesano è stato quasi completamente sepolto dal crollo del ghiacciaio.
Un uomo di 64 anni, residente nella regione e presente nella zona al momento del disastro, risulta disperso. Le ricerche sono in corso con l’ausilio di unità cinofile, ha comunicato lo Stato maggiore regionale di condotta.
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